Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Bruno Bellini: #DigitalTrotter navigato che a suon di interviste, recensioni, anticipazioni e scoop, direttamente dalla sua Monopoli (Bari) fonda e dirige con successo dal 2011 la testata online Lifestyleblog.it. A riprova dei suoi risultati e della sua profonda intraprendenza nel mondo digital, riceve nel 2015 il Premio Filottete che ogni anno premia le eccellenze italiane nell’ambito dello spettacolo e del giornalismo. Valore dei contenuti, grinta da vendere e SEO impeccabile: la storia di successo e di crescita di un giovane imprenditore nel marketing digitale.

Con la nostra rubrica #DigitalTrotter raccontiamo le storie di chi, impegnato nel digital marketing, è riuscito a realizzare le proprie ambizioni professionali senza tralasciare però mai le proprie passioni. Professionisti intrepidi, trotter di questo sconfinato mondo digital che, trovatisi spesso di fronte a scelte coraggiose, senza esitazione hanno scelto di reinventarsi combinando sapientemente e con successo lavoro e vita privata, carriera e famiglia.

Alessandro: Bruno, oggi per te una veste insolita. Da instancabile intervistatore a intervistato. Sciogliamo subito il ghiaccio con una domanda di rito: cosa sognavi di fare da bambino?

Bruno: Beh…tutt’altro: il calciatore! Amavo il calcio e poi, ironia della sorte, ho intrapreso la carriera di giornalista sportivo seguendo le sorti del Monopoli: non il gioco in scatola ma la squadra della mia città ?. Ho iniziato a collaborare per un settimanale locale che per me è stato una sorta di palestra. Continuo comunque a seguire le sorti dei “biancoverdi” per il Corriere dello Sport. E pensare che da piccolo ho imparato a leggere da solo sfogliando il quotidiano rosa; evidentemente c’era già scritto da qualche parte che un giorno sarei riuscito a conciliare sogni e realtà.

A: Raccontaci qualcosa in più su di te. Come sei approdato al mondo digital? Qual è stato il tuo percorso?

B: Ho iniziato a creare siti web ormai nel secolo scorso ? Ho imparato da autodidatta utilizzando FrontPage, tant’è vero che nel 2000 ho presentato la mia tesina di maturità in formato multimediale. Un errore madornale, perché la presidente di commissione non riusciva a comprenderne il senso e iniziò a farmi domande al di fuori del programma. Risultato? Un misero 67! Tentai poi di iscrivermi alla facoltà di Scienze e Tecnologie Audiovisive e multimediali di Pordenone ma il voto dell’esame mi fu fatale. Ho provato allora con Giurisprudenza a Bari ma, un po’ come una love story destinata a non sbocciare mai, ho cambiato presto idea per concentrarmi sul lavoro. Ho iniziato a lavorare per un’azienda in ambito web e grazie a questo lavoro ho poi fondato insieme ad altri amici un sito di web news legate alla mia città. Era bello vedere il proprio nome in calce ad un articolo e da quel momento ho decido di dedicarmi a quest’altro aspetto. Devo ringraziare i miei genitori perché mi hanno permesso di diventare quello che sono. Quando ho iniziato a “smanettare”, i computer costavano davvero tanto. Mio zio Mario – purtroppo non c’è più –  è stata la mia fonte di ispirazione tecnologica. Sin da piccolo ero affascinato quando entravo nel suo studio di architettura, dove facevano bella mostra i primi monitor dell’epoca. I suoi rendering mi hanno spinto a frequentare un corso di grafica 3D. e ricordo ancora le sue nozioni di grafica. Mi bastava osservarlo all’opera per memorizzare tutte le operazioni.

A: Musica, TV, calcio, Hi-Tech, fashion…un blog, il tuo, che diventa presto una testata giornalistica a 360°. Da dove nasce l’idea per un progetto così ambizioso?  

B: Nasce da un periodo buio. Lavoravo per un’altra web agency ed ero in ufficio otto ore al giorno senza reali mansioni da svolgere e con diversi stipendi arretrati. Perciò optai per impiegare tutto quel tempo cercando piuttosto di dare una forma a ciò che poi sarebbe diventato il mio progetto. Tornando a casa ne approfittavo per impostare freneticamente il progetto e contattare i vari brand. Avevo l’idea di mettere su un contenitore di notizie che presentasse le novità per settore. Pian piano, strada facendo e, soprattutto, imparando sempre più, il percorso ha subito delle modifiche, fino ad assumere la forma attuale.

A: Qual è stata sinora la più grande soddisfazione per te e per il tuo Lifestyleblog?

B: Se guardo indietro mi rendo conto che di strada ne ho fatta tanta, ma davanti ce n’è altrettanta ancora da percorrere. Di soddisfazioni ce ne sono state tante, basti pensare al Premio Filottete che ho ricevuto nel 2015. L’emozione più grande però la provo quando mi capita di vivere in prima persona esperienze che, se non fossi arrivato sin qui, probabilmente continuerei a seguire soltanto dal piccolo schermo. Un valore speciale ha per me il Festival di Sanremo che da ben quattro anni seguo anche come giuria della Sala Stampa. Quest’anno ho avuto modo inoltre di essere ospite negli studi di Radio Zeta per parlare della kermesse. Senza contare tutti i concerti a cui vado per lavoro e che mi permettono di incontrare da vicino tanti idoli musicali, molti dei quali ho sempre l’immenso piacere di intervistare.

Lifestyle awards Tiromancino Federico Zampaglione

A: Qual è invece il prossimo obiettivo?  

B: Crescita: per me e per il mio progetto. Continuare il mio percorso di crescita in termini di contenuti, qualità e visite.

A: Cosa ti senti di consigliare a chi si appresta ad aprire un business di giornalismo digitale?

B: Studiare. Tanto. Ho imparato sulla mia pelle che il giornalismo digitale differisce da quello cartaceo, per cui bisogna imparare a scrivere in funzione del web e, soprattutto, dei motori di ricerca. Un titolo ad effetto che può stupire sul cartaceo non è detto che abbia la stessa efficacia in formato digitale. Altra cosa che noto è che il web paradossalmente non gode ancora della giusta considerazione, ahimé. Tocca implementare le strategie web più efficaci, perché per poter ottenere dei risultati validi non basta curare soltanto la presenza sui social. 

A: Non c’è arte senza tecnica e in questo il settore digital non fa di certo eccezione. Blogger, influencer, vlogger, youtuber… sempre più gente si lancia letteralmente nel digital confidando molto spesso nell’emulazione dei propri idoli piuttosto che in una solida e costante formazione. Che ne pensi a riguardo e che peso ha la formazione nella tua professione?

B: Beh, sì, il web è una giungla. Bisogna trovare la giusta nicchia e collocazione per poter emergere. Certo, tutto questo non può accadere dall’oggi al domani. Servono passione, tempo e tante energie per continuare ad inseguire il proprio sogno. Ecco perché molte volte rinuncio ad un viaggio o ad altre cose per dedicarmi a questo progetto e a tutto ciò che gli ruota intorno. Formazione compresa, perché gli anni passano e bisogna restare al passo con i tempi: mai ancorarsi soltanto a quelle cose che pensi di sapere già.

A: Per chi fa informazione ma, più in generale, per chi punta a ricevere visite sui propri contenuti online, curare meticolosamente dati strutturati e metadati è chiaramente un’attività imprescindibile. Prescindere da quest’attività rischia di far cadere nel dimenticatoio articoli che, seppur interessanti e creativi, rischiano di non vedere mai “la luce della SEO”. A proposito: il tuo sito vanta oggi in media un 80% di ricerca organica. Un risultato decisamente alto. Qual è quindi il tuo approccio alla SEO e che ruolo ha nel tuo business?  

B: Ci sono errori e trappole nelle quali agli inizi sono cascato anch’io. Capivo che qualcosa non stava funzionando come avrebbe dovuto, ecco perché ho iniziato ad interessarmi in maniera approfondita alla SEO e ancora non sono che all’inizio. Ho voglia di mettermi in gioco e di formarmi in maniera più strutturata. In quest’ultimo periodo, come ben dicevi, la ricerca organica sta dando ottimi risultati e sono contento, ma non mi fermo, voglio sempre di più. È necessario studiare e continuare a sperimentare.

A: Da tempo stiamo assistendo all’ascesa dell’intelligenza artificiale a supporto degli esseri umani. Concetti come SEO semantica, Google Knowledge graph, featured snippet ed entità non possono più mancare “sulle mensole” di chi punta a lavorare nel digital stando al passo con i tempi. Fake news, troll ed hate speech sono certo il volto più brutto del web 3.0. Tutto questo che ripercussioni avrà sul futuro dell’informazione? Quale scenario si prospetta secondo te?

B: Mi auguro che vengano presi provvedimenti nei confronti di questi diffusori di bufale. Sui social sempre più gente condivide queste notizie fasulle facendosi impressionare soltanto dal titolo della notizia e senza averle nemmeno lette o comprovate. Qualcosa si sta già facendo ma mi auguro che si continui a fare di più.

A: Quali tool sfrutti per la tua strategia digitale?

B: Partirei col dire che non potrei fare a meno di WordPress. Rispetto agli altri CMS è di gran lunga il più semplice, completo ed intuitivo. Per un primo settaggio di ottimizzazione utilizzo SEO Yoast; Wordefence per la parte di security, mentre per l’analisi dei dati mi rivolgo sia a Google Analytics che alla Search Console. Per comunicare in maniera diretta con Google e assicurarmi il controllo totale della mia strategia SEO mi avvalgo di WordLift.

 

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A: Ogni anno con la tua rivista assegni numerosi premi e riconoscimenti tra cui i Lifestyle Awards. Di cosa si tratta e da dove nasce l’idea?

B: Un’idea nata quasi per gioco su suggerimento di un mio collega. Da due anni viene assegnato questo premio alle celebrità dello spettacolo. Lo facciamo coinvolgendo il pubblico tramite votazione. È poi la nostra stessa redazione ad assegnare dei premi speciali. Premiamo diverse categorie: tv, cinema, musica e – dallo scorso anno – anche auto. C’è grande interesse da parte del pubblico che ci tiene a votare i propri idoli. Altrettanto bello ed emozionante è anche il momento della consegna del premio. Non posso dimenticare l’abbraccio con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro prima del suo concerto a Lecce…o Federico Zampaglione dei Tiromancino, nostro “follower”…ma anche Maria De Filippi, incontrata prima della presentazione della scorsa edizione di Amici. Ammirai la sua semplicità e il fatto che per immortalare il momento con un selfie insieme accantonò tutto quello che stava facendo.

Bruno Bellini di Lifestyloblog con Giuliano Giorgi dei Negramaro

A: A riprova del tuo essere un vero #DigitalTrotter, dirigi e gestisci perfettamente la tua attività da Monopoli, luogo in cui sei nato e vivi. Per chi lavora sul web, a conti fatti: vivere nella “grande città” è la conditio sine qua non o piuttosto uno status symbol?

B: All’inizio è stato difficile. Ho avuto molte porte in faccia, ecco. Con il tempo però impari a farti conoscere ed apprezzare anche nella piccola realtà. Ovvio che ogni tanto bisogna necessariamente spostarsi, anche perché il rapporto umano non potrà mai essere pari a quello virtuale. Ragion per cui è importante presenziare ad eventi ed occasioni che si svolgono altrove.

A: Prima di salutarci: progetti per il futuro? Qualcuno che vorresti intervistare da tempo ma che ancora non hai avuto modo di incontrare? 

B: Vorrei che il progetto editoriale crescesse in tutti i sensi, beh, anche sotto l’aspetto economico. Punto a ricevere più contributi editoriali e a garantire ancora più qualità. Il mio sogno è anche quello di ampliare il progetto con una web radio. Tra i personaggi invece che vorrei intervistare, ti direi subito Francesco Totti e Belen Rodriguez. Il primo perché sono un tifoso della Roma e Belen perché già in due occasioni ha condiviso i miei articoli generando grande buzz per il sito. 

 

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