Cosa sono le Google Top Stories?

Le Google Top Stories sono un formato di risultato che appare spesso in SERP in relazione a fatti o nomi collegati agli eventi attuali. Di fatto si tratta di una funzionalità che mette insieme alcuni articoli (di solito tre) provenienti da varie fonti Web.

Il Google Top Stories carousel ha un’ottima visibilità in SERP e, di conseguenza, è un’eccellente fonte di traffico organico.

Come appaiono le Google Top Stories?

La sezione “Top Stories” compare in alto nella pagina dei risultati Google quando gli utenti inseriscono una query collegata alle notizie recenti. In pratica è una selezione che evidenzia automaticamente news e contenuti ritenuti rilevanti per la ricerca dell’utente. 

Oltre ai risultati più visibili – quelli che compongono il carosello – la sezione Top Stories contiene un link ad altri articoli e contenuti attinenti su Google News.

Come funzionano le Google Top Stories?

Google Search ha introdotto il carosello di Top Stories nel 2016, aggiungendo questa funzione della SERP alle altre già presenti sia su desktop che su mobile. Possiamo dire che tramite questa feature Google si pone tre obiettivi:

  • creare una modalità di interazione con le news semplice e accattivante;
  • fornire un punto di vista differenziato sui fatti di attualità;
  • suggerire agli utenti dei siti fidati che possano assicurare un’esperienza di lettura positiva.

Google utilizza tutta la potenza del machine learning per selezionare, raccogliere e classificare gli articoli in base alla loro rilevanza. In questo senso, Google premia le cosiddette “notizie originali” ovvero i contenuti che a suo avviso contengono fatti e informazioni fresche e con punti di vista inediti.

Come puoi arrivare nelle Google Top Stories?

La maggior parte dei contenuti che arrivano nel carosello delle Google Top Stories (quello che viene mostrato tra i risultati di ricerca) proviene da siti di tipo editoriale. Tuttavia non è escluso che possano arrivare lì anche articoli pubblicati su blog o altri tipi di portali!

Di fatto non è strettamente necessario che il tuo sito si occupi di notizie o che sia abbonato a Google News. Però è fondamentale che il tuo portale:

  • rispetti le regole di pubblicazione dei contenuti;
  • abbia ottimizzato alcuni aspetti chiave che influiscono sul posizionamento (tempestività, pertinenza e lingua dell’articolo, tra gli altri).

Fino a qualche tempo fa per comparire nelle Top Stories era anche necessario servire la pagina in formato AMP, ma recentemente Google ha dichiarato che questo non è più un requisito fondamentale. Queste le parole di Patrick Kettner, Developer Advocate of Google, in uno dei video della serie “Getting Started with Page Experience”:

“Il carosello delle Top Stories in precedenza era presente solo sulle pagine AMP per offrire ai lettori di notizie la migliore esperienza possibile. Con l’introduzione dei Web Vitals, il carosello delle Top Stories può ora rappresentare tutte le pagine pertinenti, indipendentemente da ciò che è stato utilizzato per realizzarle”.

La metrica di valutazione centrale per il posizionamento è ora la Page Experience, che combina l’analisi dei segnali web essenziali (Core Web Vitals) con tutta una serie di metriche legate all’usabilità e alla qualità della navigazione sulla pagina –

come ad esempio l’adattabilità del sito su mobile, la presenza di HTTPS eccetera.

Certo, anche se l’esperienza di pagina è essenziale, Google cerca comunque di classificare le pagine in base al miglior apporto informativo. Detto in un altro modo, un contenuto ottimo probabilmente prevarrà anche se l’esperienza degli utenti sulla pagina è di qualità inferiore alla media. Tuttavia, se si compete con una serie di articoli simili in quanto a pertinenza, la qualità della user experience diventa un fattore determinante per il posizionamento.

Come WordLift può aiutare i tuoi contenuti ad entrare nelle Top Stories

WordLift aiuta il tuo sito web a parlare il “linguaggio natio” di Google, convertendo i tuoi contenuti in dati strutturati che i motori di ricerca capiscono alla perfezione… e tutto questo in automatico, utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale e il machine learning. 

L’AI di WordLift è in grado infatti a comprendere i tuoi contenuti e creare un tuo personale Knowledge Graph, architettura che consente ai motori di ricerca di raccogliere più facilmente le informazioni dal tuo sito. Il risultato? Maggiore visibilità, più traffico e, inevitabilmente, più clienti.

I contenuti collegati al Knowledge Graph saranno inoltre maggiormente contestualizzati e perfettamente collegati ad altri articoli correlati, ricchi di informazioni rilevanti. Una vera e propria manna in termini di pertinenza e rilevanza, che Google non mancherà di premiare.

[Vuoi capire meglio che vantaggi avresti implementando un Knowledge Graph? Leggi questo articolo]

Come abbiamo visto prima Google sta evolvendo, mettendo sempre più l’esperienza utente al centro della sua attenzione. Un sito ben strutturato, ben collegato e ricco di dati strutturati fa esattamente questo: costruisce prima di tutto un ambiente agevole e piacevole per gli utenti, cosa che a sua volta porta i motori di ricerca a favorirti.

Con WordLift puoi fare tutto questo – o meglio, è WordLift a farlo per te. Fai sì che i tuoi contenuti siano amati dagli utenti e dai motori di ricerca… e preparati ad entrare nelle Top Stories!

PS Il dati strutturati possono rendere più visibili i tuoi contenuti in SERP in molti altri modi… se ti interessa capire quali, leggi questo articolo.