By giuliabezzi

6 mesi ago

Scopri di più sull’European Accessibility Act, la legge sull’accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali e guida l’azienda verso l’innovazione.

Oggi ti racconto uno studio meraviglioso svolto da Valentina Izzo, Marketing Content Manager di WordLift sull’European Accessibility Act, l’accessibilità e la SEO. 

L’European Accessibility Act (EAA) è una norma volta a migliorare l’accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali in tutta l’Unione Europea. L’atto copre una vasta gamma di prodotti e servizi online, inclusi siti web, app e altre interfacce digitali.

Conformarsi all’Atto Europeo sull’Accessibilità non è solo un requisito legale, ma può generare anche un impatto positivo sul posizionamento nei motori di ricerca di un sito web. I browser come Google danno priorità in SERP a siti web user-friendly e fruibili, e gli standard di accessibilità dell’EAA sono in linea con tali priorità.

Molti dei requisiti di accessibilità descritti dalla legge incontrano la SEO. L’EAA richiede che i siti web e le app siano progettati in modo da essere compatibili con tecnologie assistive, come screen reader e testi alternativi per immagini e video, oltre a promuovere la creazione di siti web con una navigazione chiara e uniforme.

Adottando tali standard, i siti possono sia evitare conseguenze legali che migliorare la visibilità nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP), attirando un pubblico più ampio. Inoltre, dare importanza all’accessibilità dimostra che l’azienda si impegna per essere inclusiva e rispettosa della diversità, il che può aiutare a migliorare la sua reputazione.

Legge europea sull’accessibilità: le difficoltà

Il team di Wordlift ha parlato con diversi esperti del digitale operanti nell’area dell’Unione Europea per comprendere le minacce e le opportunità legate all’Accessibilità Act.

Un errore frequente delle aziende è non prestare attenzione a qualcosa che non è facoltativo, perché la legge verrà applicata dalle autorità a partire dal 28 giugno 2025, con un’attenzione particolare agli e-commerce. L’unica eccezione dove l’EAA non verrà applicato riguarda le piccole imprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro. 

Se la tua attività non soddisfa questi criteri, è importante iniziare a pianificare il cambiamento il prima possibile. I processi interni da avviare possono richiedere molto tempo, quindi è meglio essere preparati.

Il primo problema riscontrato è che aziende ed enti sono consapevoli della nuova legge europea ma pensano che pagare la multa sia il male inferiore, soprattutto economicamente. Si sbagliano! Le imprese credono di non avere le capacità organizzative, finanziarie e le pratiche di know-how per affrontare quanto richiesto dalla Legge Europea sull’Accessibilità. Questo approccio presenta due problematiche:

  • finanziariamente è una pessima decisione;
  • posiziona l’azienda come non inclusiva, e sappiamo tutti quanto disastroso possa essere danneggiare la percezione ed il valore del marchio. Questo, a sua volta, può innescare un effetto domino di perdita di clienti, dipendenti e investitori.

Per queste ragioni bisogna affidarsi ad aziende digital come Wordlift che ti accompagna verso il cambiamento.

In altri casi, molte aziende ed enti sono rispettosi della legge ma non sanno come agire, non riescono a creare una task force all’interno della loro azienda ed intraprendere un processo evolutivo. Ma mettiamo subito in chiaro una cosa: l’accessibilità è una responsabilità di tutti, non solo del team dedicato, coinvolge settori e divisioni multipli come SEO, UX, sviluppo, legale, marketing e altri. 

Il SEO Manager e Marketing Manager hanno il compito di sensibilizzare sull’impatto dell’EAA 2025 e definire le risorse finanziarie che l’azienda dedica a questo tema. Per tutti questi motivi, è necessario istituire dei gruppi di lavoro interfunzionali il prima possibile.

Il primo passo è definire un processo concreto e condiviso all’interno dell’azienda su come gestire questioni legali. Ammettiamolo: questa non sarà l’unica legge a cui far fronte come professionista o Azienda. È importante definire e sviluppare quanto prima delle strutture per affrontare questi problemi. Come iniziare?

  1. Discutine con la dirigenza e stabilisci linee guida chiare su chi gestirà cosa, l’obiettivo previsto e la scadenza per il completamento.
  2. La task force deve redigere documenti da presentare alla dirigenza superiore con all’interno numeri, proiezioni, risultati attesi e intervalli di tempo di lavoro pianificati. Se non lo prepari in tempo, è molto probabile che fallirai al primo tentativo.

Perché applicare la legge europea sull’accessibilità?

La Legge Europea sull’Accessibilità è fondamentale perché ci sono persone che hanno un’invalidità permanente, ma ci sono anche persone che sono state temporaneamente disabili (un utente si è rotto un braccio o altro), quindi non possono utilizzare i tuoi servizi o il sito come faceva prima. Vediamolo con maggior dettaglio.

La disabilità è una condizione complessa che può manifestarsi in diversi modi, fisici e mentali. È più diffusa di quanto si possa pensare, perché include anche persone con difficoltà cognitive, emotive o comportamentali. Per essere più precisi, ci sono 4 categorie principali di disabilità di cui essere consapevoli: motoria, cognitiva, uditiva e visiva. Secondo la presentazione sull’accessibilità di Billie Geena Hyde il 15% degli utenti online nel mondo vive con almeno un tipo di disabilità.

Non dimenticare che, quando ottimizzi elementi SEO, UX e accessibilità del tuo sito, app o e-commerce ne agevoli l’utilizzo anche per gli utenti normodotati che accedono in condizioni problematiche. Ad esempio sfogliano il tuo sito da un ambiente con troppo poca luce oppure all’aperto in un parco o ancora in luoghi affollati come i mezzi pubblici, ecc. Preoccuparsi dell’accessibilità è inclusivo per tutti: non solo per le persone con qualche forma di disabilità.

Un altro elemento da considerare è che l’età media Europea è in costante aumento e, di conseguenza, molte delle persone che utilizzano internet hanno qualche forma di disabilità. Con particolare attenzione a paesi come Germania, Italia e Finlandia, dove oltre il 22% delle persone ha più di 65 anni.

L’accessibilità dipende anche da diversi fattori tecnici, in particolar modo se si tratta di un negozio online. Quando si realizza un e-commerce è probabile che si utilizzi dei modelli per generare le diverse pagine ad esempio la categoria o la scheda prodotto. Perciò non esistono regole specifiche su come si comporti il suo sito, triste ma vero nella pratica.

Inoltre, se i tuoi sviluppatori utilizzano React o un framework JavaScript simile, è probabile che abbiano utilizzato diverse strutture di intestazione e logiche che non sono necessariamente accessibili o user friendly.

Infine i template di pagina, il testo e le immagini sono gli ostacoli più complessi dal punto di vista dell’accessibilità, ma la loro ottimizzazione rappresenta un’enorme opportunità per la SEO. Ecco perché accessibilità e Search Engine Optimization vanno di pari passo e devono essere integrate nei processi di creazione del sito, delle strategie di marketing e legali.

L’Atto Europeo sull’Accessibilità verrà applicato inizialmente agli e-commerce. Tuttavia, è importante ricordare che in futuro il suo campo di applicazione si espanderà anche negli altri siti. Ciò significa che tra poco anche tu potresti essere interessato.

Opportunità di guadagno per chi applica l’E AA 2025

Prendiamo Germania e Italia come punto di riferimento nell’UE. Sulla base dei dati del 2021, la Germania ha circa 7,8 milioni di persone gravemente disabili (il 9,36% della popolazione). Allo stesso tempo, secondo le statistiche, ci sono il 94% dei cittadini tedeschi con accesso a Internet, di cui l’80,44% sono utenti attivi di Internet. Basandosi su questi dati, le persone disabili attive su internet sono circa l’8% della popolazione totale della Germania.

La Germania ha un reddito pro capite di 46,795$ e 83,294,633 cittadini. Ma quanti soldi vale il mercato online tedesco? 6663570,640000001×46,795$ = 311.821.788.099$ = 312 miliardi di dollari. Le opportunità di vendita online in Germania sono circa 283 miliardi di euro!

In Italia, il 4,8% della popolazione totale ha almeno una disabilità, il che corrisponde a 2.890.264,08 cittadini (secondo i dati del 2023 di Worldometer nella penisola ci sono 60.213.835 cittadini). Stando alle statistiche su Internet, l’84,7% dei cittadini ha accesso alla rete, di cui 51 milioni sono utenti attivi (84,45%). Basandosi su questi dati il 4,78% dei cittadini italiani che naviga ha una disabilità. Il PIL pro capite in Italia è di $35.657,50 ed il mercato online vale 93,20 miliardi di euro. Anche in questo caso, il potenziale per le vendite offline non è incluso. Per questo ci sono ampie possibilità di guadagno per le aziende che adempieranno all’European Accessibility Act (EAA) 2025.

Quali leggi sull’accessibilità ci sono fuori dall’EU?

Attualmente l’Australia ha le seguenti leggi sull’accessibilità:

  1. Disability Discrimination Act 1992 (DDA), cioè l’atto sulla discriminazione delle persone con disabilità del 1992;
  2. Web content accessibility guidelines version 2.0 (WCAG 2.0), delle linee guida sull’accessibilità del contenuto web che si applica solo ai siti governativi;
  3. Il World Wide Web Access: Disability Discrimination Act (2014).

Approfondiamo le leggi australiane e quali tipi di conseguenze hanno comportato per le imprese che vendono online.

Il Disability Discrimination Act 1992 (DDA) è una legge australiana che proibisce la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità in varie aree della vita pubblica, come l’occupazione, l’istruzione, i beni e i servizi e l’alloggio. La legge richiede che siano apportate modifiche sufficienti per garantire alle persone con disabilità pari accesso e opportunità di utilizzo di software ed e-commerce.

Non conformarsi al DDA ha conseguenze significative per le imprese: sanzioni, danni alla reputazione e ridotte opportunità commerciali. Inoltre i consumatori australiani sono più inclini a sostenere le imprese che sono impegnate nella diversità e nell’inclusione.

Oltre alle sanzioni pecuniarie e nell’obbligo di risarcire le vittime di discriminazione all’azienda viene richiesto anche di rivedere le proprie politiche e procedure per garantire la conformità alla legge. Di certo l’inosservanza del DDA si traduce in pubblicità negativa, in una minore fiducia da parte dei clienti e degli stakeholder ed intacca la brand perception.

In sintesi, le imprese in Australia devono conformarsi al Disability Discrimination Act 1992 per evitare conseguenze legali e reputazionali, nonché perdite di opportunità commerciali. Fornire pari accesso e opportunità alle persone con disabilità è essenziale per il successo delle aziende australiane.

Le Web Content Accessibility Guidelines versione 2.0 (WCAG 2.0) sono uno standard internazionale per l’accessibilità web sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C). Il documento fornisce delle linee guida per rendere siti web e software più accessibili alle persone con disabilità. 

In Australia, un’azienda che non aderisce alle linee guida WCAG 2.0 affronta conseguenze analoghe a quanto previsto dalla legge menzionata nel paragrafo precedente.

Negli Stati Uniti, invece, c’è l’Americans with Disabilities Act (ADA), una legge federale del 1990. Il suo obiettivo è simile a quello del DDA australiano, cioè mira a tutelare i diritti delle persone con disabilità vietando la loro discriminazione in aree come l’occupazione, le strutture pubbliche, i trasporti e le telecomunicazioni.

L’ADA contiene diverse disposizioni cruciali:

  • proibisce ai datori di lavoro con 15 o più dipendenti di discriminare persone qualificate con disabilità in ogni fase dell’occupazione, compresi i processi di assunzione, le promozioni e la formazione professionale.
  • I luoghi pubblici, come ristoranti, alberghi e negozi, devono garantire l’accessibilità alle persone con disabilità, sia dal punto di vista fisico, attraverso strutture come rampe per sedie a rotelle e parcheggi appositi, sia dal punto di vista della comunicazione, fornendo servizi come interpreti della lingua dei segni e siti web accessibili.
  • Le normative dei trasporti stabiliscono che i mezzi di trasporto pubblico, come autobus e treni, devono essere accessibili alle persone con disabilità.
  • Le normative delle telecomunicazioni richiedono che le aziende che offrono servizi telefonici garantiscano servizi di relè per le persone sorde o con problemi di udito.

L’ADA prevede sanzioni legali per la violazione delle sue normative. Chiunque ritenga di essere stato oggetto di discriminazione può presentare un reclamo al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il quale può condurre un’indagine e intraprendere un’azione legale contro il responsabile. In caso di colpevolezza, i trasgressori sono tenuti a risarcire la persona discriminata, oltre a essere soggetti a multe e altre sanzioni.

Negli Stati Uniti, ci sono state due cause di grande risonanza legate all’ADA. Nel 2001 Walmart è stato oggetto di una causa perché non aveva fornito adeguamenti consoni ai suoi dipendenti con disabilità. L’azienda ha risolto la controversia versando un importo di 6 milioni di dollari e ha accettato di apportare modifiche ai suoi processi aziendali. Nel 2012, anche Netflix è stato citato in giudizio per non aver fornito i sottotitoli, rendendo così il contenuto inaccessibile alle persone sorde o con problemi di udito. Netflix ha risolto la causa pagando 755.000 dollari ed impegnandosi a sottotitolare l’intero catalogo di film entro il 2014.

L’ADA è stata una legge fondamentale negli Stati Uniti, garantendo l’uguale accesso all’occupazione, alle strutture pubbliche, ai trasporti e ad altre sfere della vita per le persone con disabilità.

Come rendere il sito web più accessibile?

Per rendere il sito web più accessibile e migliorarne l’ottimizzazione nei motori di ricerca bisogna utilizzare dati strutturati. I microdati alimentano la ricerca vocale, che aiuta le persone con diversi tipi di disabilità a navigare i siti web e guidano Google nell’indicizzazione dei contenuti.

Grazie all’intelligenza artificiale, chatbot come Bing Chat utilizzano già i dati strutturati per comprendere l’intento dell’utente e sviluppare esperienze più accessibili e coinvolgenti. Con WordLift, puoi implementare i dati strutturati nel sito, indipendentemente che sia un blog, un sito verticale o un e-commerce. Di conseguenza, utilizzando il software di WordLift, puoi investire sia sull’accessibilità che il posizionamento del tuo sito.

Come si implementano i microdati con WordLift? Il software permette di automatizzare il processo di integrazione dei dati e di creare il tuo grafo di conoscenza. Ecco come:

  1. è necessario decentralizzare il processo facendo sì che ciascun team pubblichi i propri file in JSON-LD. Nel caso sia la prima volta potete chiedere aiuto ai collaboratori di WordLift che possono, ad esempio, aiutare il team vendite a pubblicare i propri dati sulle transazioni.
  2. Bisogna collegare i dati, cioè associare ciascuna vendita al prodotto e al cliente corretto.
  3. Il team di Wordlift collega GPT al JSON-LD creato dai team aziendali. 
  4. Wordlift assisterà il business nell’integrazione di nuovi dati nel grafo di conoscenza aziendale.

Secondo Tony Seale, un ingegnere che crea knowledge graph presso UBS, “seguendo questi semplici passaggi puoi creare un ciclo in grado di integrare tutti i dati dell’azienda”. Molti e-commerce e grandi player come UBS, Google e Microsoft stanno già integrando i dati strutturati. Allora, perché aspettare?

Knowledge graph e micro data

L’intelligenza artificiale può aiutare nella creazione di dati strutturati che agevolino l’accessibilità e l’ottimizzazione SEO, vediamo come:

  • sintesi dei contenuti editoriali da inserire come metadati;
  • apposite descrizioni per ogni variante del prodotto presente nell’e-commerce. Adoperando GPT è possibile utilizzare gli attributi di prodotto per differenziare il contenuto;
  • testo alternativo e titoli per le immagini dei prodotti;
Generare l'alt text delle immagini con le intelligenze artificiali (AI)
  • sottotitoli e sintesi del video, ed annesse domande e risposte con link;
Generare i sottotitoli dei video automaticamente con l'intelligenza artificiale (AI)
  • domande frequenti – FAQ;
  • un chatbot per e-commerce che, grazie ai microdati e al knowledge graph dei prodotti aziendali, può fornire risposte mirate.

    Il team di WordLift sta sviluppando un software che utilizza i microdati dei prodotti e le FAQ per fornire all’utente informazioni accurate e pertinenti sui prodotti di suo interesse. Ciò garantisce al cliente un’esperienza migliore, rendendogli più semplice trovare l’articolo che risponde alle sue esigenze e aumentando il tasso di soddisfazione. Inoltre, il chatbot può utilizzare il knowledge graph per fornire raccomandazioni personalizzate basate sugli interessi del cliente e sulle interazioni precedenti con l’e-commerce.

Perché scegliere Wordlift per adempiere al EAA2025?

Scegliere WordLift per adempiere all’European Accessibility Act (EAA) è vantaggioso perché possiede sia gli strumenti per aiutare le aziende a rispettare i nuovi requisiti di legge, sia il know-how e l’esperienza acquisita lavorando con altri e-commerce dell’Unione Europea.

WordLift è specializzata nel scalare flussi di lavoro e processi nel modo più personalizzato, basandosi sui dati, con l’obiettivo che la tua azienda possa ottenere il massimo beneficio dall’investimento. 

Inoltre, Wordlift mira ad assisterti nella creazione di strategie e processi che ti consentano di anticipare le situazioni, sia tu gestisca un e-commerce o un altro tipo di sito web. Non farti cogliere impreparato! Il team ti aiuta a sviluppare pipeline e processi per la raccolta e la gestione dei dati che tengano in considerazione le possibili evoluzioni future.

Infine ha dimostrato di essere pioniera nell’innovazione digitale e nel marketing, ed è flessibile con i suoi clienti, lavorando molto per comprendere il loro specifico bisogno aziendale al fine di costruire soluzioni personalizzate e su misura per i loro e-commerce. Ciò che è ancora più importante, WordLift associa agli aspetti legali anche i servizi SEO. L’obiettivo è di sviluppare una solida strategia di ottimizzazione per i motori di ricerca ed implementazione dell’accessibilità del sito web.

Credo nelle potenzialità di WordLift e continuerò a contribuire a questo blog con entusiasmo, perché desidero condividere, nella lingua italiana, gli articoli straordinari che l’azienda già produce e che, solitamente, consulto in lingua inglese.

Sei pronto ad attivare il cambiamento? Prenota una consulenza gratuita di 30 minuti.

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