By Valentina Izzo

3 anni ago

I dati strutturati hanno stravolto radicalmente il modo di fare SEO. Esiste una SEO prima di Schema Markup e una dopo Schema Markup, e questo è ormai chiaro a tutti gli esperti di posizionamento.  Allo stesso tempo, inserire manualmente i dati strutturati è – siamo onesti – un lavoraccio. Ecco perché sempre più spesso i […]

I dati strutturati hanno stravolto radicalmente il modo di fare SEO. Esiste una SEO prima di Schema Markup e una dopo Schema Markup, e questo è ormai chiaro a tutti gli esperti di posizionamento. 

Allo stesso tempo, inserire manualmente i dati strutturati è – siamo onesti – un lavoraccio. Ecco perché sempre più spesso i consulenti SEO, gli editor e i marketers si stanno affidando a soluzioni che semplificano la marcatura dei contenuti.

Schema App è stato uno dei pionieri in questo mercato, e uno dei primi a offrire un software che aiutasse a gestire più facilmente i dati strutturati.

In questo articolo cercheremo di comparare Schema App con la nostra soluzione, WordLift. Prima di entrare nel dettaglio, lascia però che ci presentiamo un po’ meglio. 🙂

WordLift è la prima soluzione che permette di creare un knowledge graph che viene utilizzato per inserire dati strutturati e aumentare il posizionamento e la visibilità del tuo sito web sui motori di ricerca

E ora entriamo nel vivo del nostro articolo, e diamo il via al confronto!

Indice dei contenuti

Perché dovresti automatizzare i Markup di Schema.Org

La frase "Content is King" è diventata il caposaldo di molti marketer online. Ma pubblicare molti contenuti non renderà magicamente il tuo sito più visibile. Anche se produci un sacco di ottimi contenuti, questi possono facilmente perdersi tra miliardi e miliardi di pagine web. E se il tuo contenuto non è facilmente sottoponibile a scansione, non verrà indicizzato.

Ryan Shelley

SEO Expert – e uno dei nostri clienti soddisfatti, Business2Community

Come afferma Ryan Shelley, un buon contenuto oggi non è più sufficiente. Se i crawler di Google non riescono a comprenderlo perfettamente, il tuo contenuto rischia di perdersi nell’immensità del web.

È proprio qui che entra in gioco Schema Markup. I dati strutturati aiutano infatti il motore di ricerca a interpretare, classificare e distribuire il tuo contenuto agli utenti giusti.

Nel caso in cui tu voglia aggiungere manualmente i dati strutturati alle tue pagine devi conoscere molto bene le convenzioni specifiche di schema.org, pena il rischio di combinare guai. Dall’altra parte c’è la questione del tempo. Inserire uno a uno tutti i tag utili per marcare la tua pagina rischia di costarti ore di lavoro per ogni singola pagina. E se questo è già abbastanza stressante per chi ha un piccolo sito web, diventa un vero e proprio incubo per chi lavora su siti molto più grandi: siti di notizie, portali editoriali, e-commerce, siti di aziende grandi e molto strutturate…

Da questo punto di vista, un software che rileva in automatico i “punti caldi” del tuo contenuto e ti suggerisce come trasformarli in markup è una vera manna dal cielo!

WordLift e Schema App sono soluzioni alternative?

Sia WordLift che Schema App ti aiutano ad aggiungere i dati strutturati alle tue pagine per parlare il linguaggio di Google, senza dover scrivere una riga di codice.

Il modo in cui lo fanno, però, è molto diverso!

WordLift si basa su un’intelligenza artificiale che analizza il tuo contenuto e ti propone automaticamente le entità con cui marcare il tuo sito web. Il processo è molto veloce, l’interfaccia è estremamente semplice e può essere usata da chiunque.

Schema App utilizza invece un Editor per inserire Schema Markup su ogni pagina del sito web. In questo caso sei tu a controllare il contenuto e a riempire i campi consigliati (sempre senza dover intervenire direttamente sul codice). In pratica hai più controllo sui dati, ma sicuramente i tempi di lavoro si allungano.

In altre parole, la peculiarità di WordLift è la capacità di generare un knowledge graph e di usare l’intelligenza artificiale per estrarre e marcare concetti estratti dai contenuti. Schema App, dal suo canto, è stata la prima soluzione a consentire una personalizzazione molto granulare del markup — cosa che oggi è possibile anche con WordLift Business usando i Mapping

Come funzionano WordLift e Schema App

La NLP di WordLIft (la nostra intelligenza artificiale) scansiona la pagina su cui stai lavorando e suggerisce i concetti chiave che caratterizzano il contenuto, identificando il relativo markup.

Come ti mostriamo nel video qui sopra, WordLift riesce a indicarti quali entità potresti marcare nel tuo contenuto e a suggerirti quali proprietà è opportuno assegnare ad esse. Inoltre le tue entità vengono connesse in automatico con entità già esistenti su DBpedia o Wikipedia.

Nella gif qui in basso puoi verificare ulteriormente quanto è semplice marcare il tuo contenuto con WordLift. Basta qualche clic per dichiarare a Google che nel tuo articolo stai parlando di Michelangelo, il famoso artista rinascimentale; appena fatto questo, WordLift aggiungerà lo schema type Persona e connetterà il nome alla pagina di Wikipedia correlata.

Come vedi gli utenti di Wordlift sono accompagnati passo per passo, e non hanno nemmeno bisogno di sapere cosa sta succedendo lato codice. Ecco perché la nostra soluzione è adatta non solo ai tecnici della SEO (che spesso ci scelgono per semplificare e velocizzare i processi), ma anche a marketers e web editor che non conoscono il codice ma vogliono migliorare i loro contenuti grazie ai dati strutturati.

Anche nel caso dovessi aggiungere una nuova entità sconosciuta a WordLift (ad esempio una persona o un business locale), il software ti mostrerà come fare ad ogni step. Una volta creata la nuova entità potrai poi salvarla per essere riutilizzata in seguito anche da altri utenti del sito web.

Attenzione, perché questo è un passaggio chiave!

Entità dopo entità, infatti, puoi creare un personalissimo vocabolario delle tue entità core (concetti, persone, aziende, luoghi…) che potrai poi usare per marcare nuove occorrenze su pagine diverse con un solo clic. In più, i contenuti che hai già pubblicato possono essere convertiti in entità e possono così beneficiare di un migliore markup e della possibilità di espandere il numero di link interni.

L’Editor di Schema App consente agli utenti di marcare le pagine web una ad una creando dei data point per ogni entità. Se utilizzi Schema App non è quindi necessario che tu conosca il codice, ma devi sapere in anticipo cosa vuoi marcare (e come) nel tuo contenuto.

In pratica, con Schema App hai il totale controllo dei tuoi dati strutturati, ma devi anche possedere una profonda conoscenza del markup semantico e della SEO per poter prendere le decisioni migliori per il tuo contenuto. Una volta elaborato il markup lo puoi infine esportare e aggiungere alla tua pagina come JSON-LD. 

Content modelling con WordLift e Schema App

Una delle maggiori criticità con cui ti devi confrontare se gestisci manualmente il markup delle tue pagine è sicuramente il tempo necessario per inserire i dati su ogni singola pagina.

WordLift ha risolto questo problema con WordLift Mapping, una delle funzionalità salva-tempo che ti faranno adorare il nostro software.

In pratica WordLift Mapping ti consente di creare dei template con cui applicare più velocemente Schema Markup e un gran numero di pagine e descrivere a Google il tuo modello di contenuto. Su ogni pagina potrai quindi:

  • Riutilizzare campi che hai già configurato tramite il plugin Advanced Custom Fields o direttamente tramite il CMS in uso
  • Creare dei campi nuovi basati sulla tassonomia di schema.org.

Anche con l’Highlighter di Schema App (disponibile con il piano Enterprise) puoi fare qualcosa di molto simile: marcare la tua pagina visivamente tramite front-end e scalare il markup, utilizzando lo stesso template per un certo numero di pagine simili.

API e integrazioni

Sia Schema App Editor che Highlighter hanno API e possono essere integrati con qualsiasi sito web. WordLift risponde alle diverse esigenze e interagisce con i dati di CMS diversi grazie alla piattaforma app.wordlift.io

Inoltre, WordLift fornisce agli sviluppatori le proprie API permettendo ai propri clienti di interrogare la propria base dati tramite GraphQL, usare l’intelligenza artificiale per sintetizzare testi, classificare i contenuti, analizzare lo schema markup presente sul sito e di accedere a molte altre funzioni. 

#1 Plus: il Knowledge Graph di WordLift

Semplificando, potremmo dire che il Knowledge Graph è un enorme database dove le informazioni vengono organizzate e messe in relazione. Il principale beneficio di un Knowledge Graph è quindi che permette di contestualizzare e collegare grandi quantità di dati in un modo perfettamente comprensibile per tutti i tipi di macchine.

WordLift crea un Knowledge Graph e aggiunge il markup Schema.org ai tuoi contenuti: si tratta di uno dei principali punti di forza del nostro plugin.

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Come tutti sappiamo, Google possiede un proprio Knowledge Graph. Ma non solo Google: tutti i giganti del tech hanno sviluppato tecnologie simili per gestire meglio i dati internamente e, allo stesso tempo, dialogare più facilmente con i motori di ricerca, ottenendo così maggiore visibilità organica.

WordLift consente a tutte le aziende di creare un proprio Knowledge Graph. In altre parole, WordLift connette lo schema markup delle tue pagine con la base di dati che i motori di ricerca usano per comprendere i contenuti online.

Proprio come la tua sitemap.html mostra a Google le pagine più importanti all’interno del tuo sito, WordLift crea una sorta di sitemap semantica, ovvero una mappa di significati e relazioni. Il risultato sarà quindi una rete di connessioni che aiuta a definire ogni concetto, persona, prodotto o altro tipo di entità presentati nel tuo sito web, permettendo a Google di interpretarli e indicizzarli perfettamente.

#2 Plus: WordLift migliora la UX del tuo sito web

I widget di WordLift sfruttano i dati contenuti nel tuo Knowledge Graph per migliorare l’engagement sul tuo sito, sposando così SEO e User Experience.

Lo fa attraverso i link interni, i widget e le context card: grazie a queste funzionalità possiamo raddoppiare il tempo speso in pagina dagli utenti e le pagine consultate per sessione in pochi giorni!

I widget di visualizzazione dati (come le mappe e le timeline) e i widget dedicati ai contenuti consigliati ti consentiranno di migliorare l’esperienza degli utenti sulle tue pagine web, oltre a spingerli a esplorare più pagine e aumentare il tempo di permanenza sul sito.

Ma capiamo esattamente di cosa stiamo parlando…

Quello che vedi qui sopra è il Faceted Search, un widget per suggerire ai tuoi utenti altri contenuti che potrebbero interessarli. Gli articoli suggeriti vengono indicati direttamente da WordLift in base alle entità menzionate nella pagina

Un’altra funzione utilissima per migliorare l’engagement è WordLift Geomap, con cui puoi creare una mappa personalizzata a cui collegare i tuoi contenuti.

Se hai un e-commerce potresti trovare molto interessante il widget dei prodotti correlati (contenuto nell’estensione per e-commerce di Wordlift). Anche in questo caso è lo stesso WordLift a suggerirti i prodotti da raccomandare sulla base delle connessioni semantiche.

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#3 Plus: sintesi automatica

Grazie alla sua intelligenza artificiale e, in particolare alla cosiddetta NLP, WordLift ti permette di sintetizzare i tuoi contenuti in poche righe. Questa funzione genera un estratto che WordLift usa in vari modi:

  • Per aggiungere la property description di schema.org
  • Per creare context cards interattive che si attivano al mouseover sui link interni
  • Suggerirti un Excerpt automatico che potrà essere usato da WordPress dove previsto dal template in uso.

Vuoi saperne di più? Scopri tutto ciò che c’è da sapere sulle nostre sintesi automatiche

Schema App e WordLift: piani e costi

Sia WordLift che Schema App prevedono diversi piani di sottoscrizione. Tutte e due i software permettono l’accesso tramite API. Vediamo ora le differenze.

Schema App

Schema App offre due diverse soluzioni in abbonamento, la versione Pro e la versione Enterprise. È inoltre disponibile una versione gratuita del software per WordPress che include il markup automatico di Post e Pagine. Il piano free è però molto basico e consente solo limitatissime personalizzazioni. Qui puoi vedere gli Schema Types offerti con il plugin gratuito:

Bisogna riconoscere in realtà che il markup automatico semplificato ha limitati benefici, in quanto l’output risulta molto ripetitivo e quindi poco utile per i motori di ricerca. Ecco perché, in ogni caso, la versione Pro è caldamente raccomandata a chiunque voglia fare sul serio con i dati strutturati.

WordLift

I piani di sottoscrizione WordLift danno invece tutti accesso alla stessa tecnologia. Qualsiasi piano tu scelga, potrai infatti:

  • Usare l’intelligenza artificiale per automatizzare completamente l’analisi dei contenuti e l’inserimento di Schema Markup
  • Pubblicare il tuo Knowledge Graph
  • Accedere al widget dei contenuti consigliati.

Gli utenti che scelgono il piano Business di WordLift hanno inoltre accesso all’estensione E-Commerce, che abilita le funzionalità avanzate di marcatura per gli shop e i widget di suggerimento prodotti e che consente inoltre di creare uno specifico Knowledge Graph per i prodotti in vendita.

Schema App vs WordLift: pro e contro

Come ormai avrai capito, Schema App e WordLift sono soluzioni molto diverse per gestire i dati strutturati, ciascuna con i suoi specifici vantaggi. Proviamo a metterle a confronto in questa tabella riassuntiva:

WordLiftSchema App
WordLift mette a disposizione un’interfaccia semplice e intuitiva che consente a chiunque di aggiungere schema markup alle pagine. L’AI crea un percorso guidato e ti segue passo dopo passo.Schema App dà agli utenti maggior controllo sui dati strutturati che creano.
Grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, WordLift consente agli esperti SEO di velocizzare, automatizzare ed eventualmente delegare le attività legate al markup.Anche se non devi scrivere nemmeno una linea di codice, Schema App richiede una buona conoscenza di schema markup.
WordLIft crea in automatico il tuo Knowledge Graph a partire dai dati che inserisci. Inoltre, le nuove entità sono connesse in automatico con DBpedia, Freebase, GeoNames e altre fonti di dati compatibili. 

Inoltre le entità che crei con WordLift puoi collegarle direttamente da Wikidata usando – sulla pagina dell’entità corrispondente in Wikidata – la proprietà WordLift URL (che ora è parte dell’ontologia di Wikidata).
Con Schema App puoi aggiungere link a DBpedia come sameAs per connettere i tuoi dati con il web of data, ma dovrai creare le connessioni manualmente.
WordLift offre widget basati sul Knowledge Graph che migliorano la user experience sul sito rendendo più facile la visualizzazione e il collegamento dei contenuti web.Schema App gestisce il markup di schema.org ma non ha alcun widget di raccomandazione da aggiungere al contenuto.
Con WordLift Mapping puoi usare un template per aggiungere schema markup a pagine multiple e descrivere il tuo content model a Google.Schema App fa la stessa cosa attraverso la funzione Highlighter (presente nella versione Enterprise).

Con Highlighter puoi marcare visivamente qualsiasi pagina e riutilizzate il markup nelle pagine simili.
WordLift non ha una versione gratuita.
I nostri abbonamenti partono da 588 € all’anno.
La versione gratuita di Schema App per WordPress è molto limitata e ti consente di aggiungere un markup base ai tuoi Post e alle tue Pagine.

Schema App Pro parte da 300 $ (254,57 €) all’anno.

In estrema sintesi, per utilizzare Schema App è necessaria una conoscenza avanzata di Schema Markup. Sicuramente il software rende molto più semplice la marcatura rispetto a un inserimento manuale, ma potrebbe comunque risultare complicato per gli utenti non così esperti.

WordLift, al contrario, rende accessibili i benefici dei dati strutturati a utenti con qualsiasi grado di competenza SEO. Ciò nonostante molti esperti scelgono la nostra soluzione per l’effettivo risparmio di tempo o per delegare una parte di attività ai membri junior dello staff. 

Il più grande punto di forza di WordLift è però forse il Knowledge Graph personalizzato, che consente a chiunque di avere accesso alla stessa tecnologia che utilizzano i giganti del tech per indicizzare i propri contenuti e ottenere backlink da fonti come Wikidata e DBpedia.

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