Perché dovresti condividere i tuoi esperimenti SEO con la community?
#9 Quando Brian Dean ti dice: Good stuff!
La nostra storia
Fin dal primo giorno in WordLift il focus è stato la crescita. Oggi non è una novità parlare di crescita. Infatti, nel vocabolario delle startup è uno dei termini più usato ed abusato. Il rischio è di confondere il fine con i mezzi. Infatti, la crescita è un mezzo. Eppure per molte startup la crescità è diventata il fine. C’è un rischio enorme associato a questo tipo di mentalità. Il rischio è quello di creare valore fittizio, fragile, basato solo sul marketing.
In breve, la distribuzione e il marketing devono camminare di pari passo con un prodotto eccezionale. È questo che abbiamo cercato di fare dal primo giorno. Ed è per questo che da subito ho iniziato a sperimentare con il mio blog.
Nel corso dell’anno con il team di WordLift abbiamo sperimentato su diversi fronti. Infatti, nell’ambito della SEO la sperimentazione è fondamentale.
Google è come una black box. Tu crei un contenuto sapendo che sarà indicizzato. Ma come puoi essere sicuro che Google lo faccia vedere alle persone giuste?
Creare contenuti di qualità è il punto di partenza. Ma non basta!
Per quanto Google stesso lo neghi, dall’esperienza maturata sappiamo che un contenuto di qualità se non segue le principali SEO guideline molto difficilmente sarà posizionato bene.
Nel campo della sperimentazione SEO, Brian Dean è uno dei maggiori esperti. Fodatore di Baklinko (uno dei siti più rilevanti al mondo) Brian Dean ha fatto della sperimentazione pratica il suo cavallo di battaglia. Infatti, piuttosto che credere ingenuamente a quello che Google ci dice essere importante, Brian, come San Tommaso se non vede non crede.
Seguendo questo approccio verso l’estate 2017 inizio a sperimentare con il featured snippet. È una funzionalità di Google che serve a rispondere alle domande degli utenti attingendo al suo indice. Ad esempio se chiedo a Google: “quanto è alto il Colosseo?”
Google mi dà una risposta netta, “48 metri”. Può sembrare di poca importanza eppure questa funzionalità mostra l’intelligenza artificiale dietro l’algoritmo di Google. Infatti, se aumento la complessità della domanda, del tipo “quanto è alto il Colosseo in piedi?” Ecco cosa mi dice Google:
Solo pochissimi anni fa questo non era possibile. Infatti, Google era in grado di interpretare solo le parole chiave. Oggi invece l’algoritmo di Google è capace di leggere in maniera efficace il linguaggio umano.
Ebbene, il mio esperimento inizia quando con il mio Blog costruisco una pagina ad hoc dove mi racconto molto brevemente. Con una sola finalità: innescare un meccanismo che permettesse a Google di rispondere alla domanda “chi è Gennaro Cuofano?”
Perchè un esperimento del genere ha importanza? L’algoritmo di Google quando crea un featured snippet non lo fa a caso. Anzi, si basa su una serie di fattori. Non scenderò troppo in tecnicismi. Ma fattori fondamentali per il featured snippet sono l’autorevolezza e la qualità del contenuto. Per determinare questi fattori, Google usa delle euristiche. Una di queste è la qualità del dato che viene dato in pasto all’algoritmo.
Data la mancanza di autorevolezza del mio blog (uso il sito principalmente per personal branding) se l’esperimento fosse riuscito sarebbe stato principalmente merito dei dati creati da WordLift. Per tre mesi non succede nulla. Pensavo che oramai l’esperimento fosse fallito.
Un giorno, accedo a Google, nella modalità incognito, e chiedo “who is Gennaro Cuofano?” (il mio sito è in inglese) ed ecco la risposta di Google:
In breve, Google tratta la pagina del mio sito un po’ come se fosse una pagina di Wikipedia. Di solito, infatti, un featured snippet è giustificato solo se sei un personaggio pubblico oppure hai una pagina su un sito molto autorevole. Decido allora di postare l’esperimento su LinkedIn. Di solito lo faccio per vedere se c’è interesse circa un determinato argomento. Improvvisamente il post inizia a girare nella comunità SEO e tra loro c’è Brian Dean che commenta “very cool!” e in privato mi scrive:
In breve, colpito dalle potenzialità di WordLift e come avevamo usato il tool per sperimentare, mi dice che posso scrivergli in futuro. Ho appena costruito una relazione con uno dei maggiori influencer della SEO con un semplice post su LinkedIn.
La verità però è che non sono partito dal marketing, ma dal prodotto.
Quello che secondo me ha reso il post così efficace è che alla base di quel post c’è sostanza. Infatti, persone come Brian Dean che sono esperti in materia fiuterebbero un impostore da un chilometro di distanza.
Cosa c’è da imparare
- Primo, la crescita è un mezzo, non un fine. E non può andare a discapito della qualità del servizio o prodotto che offri.
- Secondo, la sperimentazione è fondamentale. Secondo me è anche importante divertirsi sperimentado. Il tuo prodotto può essere usato in mille modi diversi. Quindi, a mio avviso, è anche importante pensare a modi alternativi di utilizzo. Sospettavo che il featured snippet potesse essere interessante dal punto di vista del personal branding. Ma ne ho avuto conferma solo quando ho postato il mio esperimento su LinkedIn!
- Terzo, quando crei valore le persone si fidano. Brian Dean è un esempio. Uno dei maggiori influencer nel mondo della SEO si fida di te perché capisce che sotto l’esperimento che hai condotto c’è sostanza.
Questo articolo è parte di una serie che abbiamo intitolato Guida galattica per startupper italiani che ripercorre le tappe principali del nostro primo anno da startup.