Come fare lead generation con i contenuti che interessano al tuo target
#8 Esce la Guida alla SEO Semantica di WordLift
La nostra storia
WordLift ha cominciato a fare lead generation ben prima di entrare sul mercato.
Dopo il lancio, però, avevamo bisogno di accelerare il processo. Avevamo iniziato a pensare in termini di funnel marketing e avere un maggior numero di contatti ci avrebbe permesso di allargare la nostra base clienti.
Così, abbiamo iniziato a testare diverse tattiche di lead generation:
- per cominciare, abbiamo integrato il form di iscrizione alla newsletter nella home-page e nelle pagine delle entità. Non era una macchina da guerra, ma era già qualcosa.
- Agli eventi, abbiamo invitato le persone con le quali entravamo in contatto a iscriversi alla nostra newsletter. Anche qui, come si può intuire, lavoravamo più sulla qualità che sulla quantità.
- Infine, abbiamo creato una landing page in collaborazione con il nostro partner WooRank.
Inizialmente abbiamo concentrato i nostri sforzi soprattutto sulla landing page – che merita un po’ più di attenzione.
Cosa fa la nostra landing di lead generation? In pochi secondi, analizza le pagine web dal punto di vista SEO, usando la tecnologia di WooRank.
La landing in inglese funzionava a regime – grazie alla spinta degli ads su Quora e Facebook – quando abbiamo deciso di fare un nuovo test. [Vi hanno già detto che bisogna testare, testare, testare? ?]
Il nostro Gennaro Cuofano aveva scritto per il magazine Torque una guida alla SEO semantica e avevamo speso un po’ di tempo a tradurla anche in italiano. Avevamo in mano un contenuto con un altissimo valore formativo, che poteva essere utile a molti professionisti della SEO e del content marketing. Perché non provare a usarlo per invitare le persone a iscriversi alla nostra newsletter?
Così, la sera del 13 dicembre abbiamo pubblicato la nostra Guida completa alla SEO semantica in italiano. L’articolo riporta l’intera guida, ma – poiché è mooolto lunga – dopo una breve introduzione abbiamo pensato di invitare il lettore frettoloso a lasciarci il proprio indirizzo email per riceverla in PDF.
Prima ancora che la campagna potesse partire, avevamo già raccolto una decina di lead che erano arrivati spontaneamente dalle nostre condivisioni sui canali social.
Nei giorni successivi, dopo il lancio di una campagna Facebook, abbiamo appurato con piacere che il costo per lead si era più che dimezzato rispetto a quello della precedente landing.
Abbiamo analizzato i lead per valutarne la qualità e… sì, erano proprio le persone che volevamo intercettare!
È più facile che qualcuno ti lasci la sua email se sa che riceverà immediatamente qualcosa in cambio. In questo caso, il nostro target sembrava preferire un contenuto formativo rispetto a un tool gratuito, ma naturalmente questa non è una regola scolpita sulla pietra.
Cercate di scoprire cosa vogliono le persone con le quali volete entrare in contatto. Potrebbe essere una guida, un template, un video, un piccolo tool o magari un chatbot. Sta a voi scoprirlo.
Come? Testare, testare, testare!
La fase successiva alla lead generation è un’automazione realizzata con MailChimp che si conclude con un’offerta, ma questa è un’altra storia… ?
Cosa c’è da imparare
- Per fare lead generation in modo sistematico, offri ai visitatori del tuo sito web un contenuto esclusivo che gli utenti possono scaricare solo inserendo il proprio indirizzo email.
- Non limitarti a un solo contenuto, prova diverse alternative per scoprire cosa piace al tuo target.
- Riusa i tuoi contenuti in altri contesti. Una guida in inglese, può essere tradotta in italiano, un articolo può diventare un webinar e viceversa, un video può essere declinato sotto forma di infografica. Vari formati ti permetteranno di aumentare la potenza di fuoco del tuo contenuto limitando il tempo speso nella produzione.
Questo articolo è parte di una serie che abbiamo intitolato Guida galattica per startupper italiani che ripercorre le tappe principali del nostro primo anno da startup.